uber_addicted #6 – 25 marzo 2014

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Per martedì 25 marzo 2014 le attenzioni del nostro salotto artistico saranno rivolte al teatro dell’autore-attore siciliano Liborio Natali, impegnato per noi, in ‘Storie di ordinaria pedofilia’. Insieme a lui, ad animare le stanze di Uber, la mostra collettiva ‘Itum Imagel’ di Cuori d’Inchiostro, fumettisti, illustratori, sceneggiatori, grafici e web designer, dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Prelibatezze culinarie a cura de Le Ciliegie di Cézanne.

 

Martedì 25 Marzo 2014

Ore 20.30 Mostra collettiva: Itum Imagel di Cuori d’Inchiostro’ – Nucleo di Fumettisti, illustratori, sceneggiatori, grafici e web designer, dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Ore 22.00 Teatro: Liborio Natali in ‘Storie di ordinaria pedofilia’.

Cucina artistica: Le Ciliegie di Cézanne.

 

STORIE DI ORDINARIA PEDOFILIA di Liborio Natali

Con: Liborio Natali

Regia: Salvo Piro

Le ferite mai rimarginate di bambini diventati adulti, la denuncia del silenzio e dell’indifferenza che ruotano attorno alle storie di ordinaria pedofilia, nel teatro d’impegno civile di Liborio Natali. In uno spazio spoglio, buio, con pochi oggetti, un grande pacco regalo al centro del palcoscenico, una sedia, un appendiabiti ed una corda, una voce fuori campo, che ricorda molto i talk show televisivi, enuncia una definizione classica della figura del pedofilo. Un minuto di buio e luci scoprono Mauro Piscialetto, transessuale palermitano, pedofilo in potenza, che con un linguaggio crudo e senza filtri racconta le sue perversioni e il suo dolore. Seguono altri brevi racconti, tutti con un unico denominatore: l’abuso sessuale. A narrare in prima persona sono sempre i protagonisti che hanno subito la violenza. Conosciamo così la storia del piccolo Lorenzo, violentato dallo zio, di Veronica Sputa Sangue, che nel suo monologo, ricordando gli abusi sessuali subiti per anni dal padre, rinnega la madre colpevole di aver permesso che le violenze si perpetrassero nel silenzio e nell’indifferenza. Conserva un profondo rancore Tamara Tutta incubi, nel raccontare le violenze sessuali subite dal nonno, le ferite profonde e mai rimarginate di un dolore che trova rifugio in una felice omosessualità. Storie di abusi consumati in ambienti religiosi come quella di Roberto, violentato in seminario da un giovane prete, o altre avvenute in ambienti borghesi tra l’indifferenza generale degli adulti. A prestare voce, anima e corpo ai protagonisti delle storie di ordinaria pedofilia un unico interprete: Liborio Natali, alle prese con il suo primo testo su una trilogia dell’infanzia. Utilizzando ora i toni del grottesco, ora modi più dimessi, Liborio Natali dà voce al senso di colpa che rimane per anni in chi ha vissuto una violenza sessuale, denuncia senza mezzi termini l’indifferenza, e il silenzio che ruotano attorno a questo fenomeno, e smonta la definizione scientifica proposta dalla voce fuori campo all’inizio dello spettacolo. La caratterizzazione psicologica dei protagonisti è intensa, e grazie all’uso sapiente della voce e del linguaggio del corpo la messa in scena non scade mai nel retorico, tenendo sempre alta la tensione. La regia è di Salvo Piro. L’ambientazione sonora straniante affidata alla formazione elettroacustica Der String Mit O. A curare i costumi Pamela Toscano e Braska. Note di regia, Salvo Piro. L’opera rompe il silenzio su un argomento considerato scomodo dalla società e per farlo Liborio Natali (autore e attore) incontra i personaggi, incarnando le loro storie straordinariamente dolorose eppure considerate ordinarie. Sei storie che costringono lo spettatore a comprendere non solo la sofferenza delle vittime, ma anche le scelte dei carnefici. «Storie di ordinaria pedofilia» è un testo intenso che vuole scatenare una riflessione sociale, pedagogica e psicologica profonda. Racconti di bambini diventati adulti che portano con sé il marchio dell’abiezione, ognuno con il proprio modo di esorcizzare il vuoto generato dall’indifferenza di chi doveva proteggerli e curarli: genitori, zii, nonni, guide spirituali, vicini di casa. Il tema della pedofilia viene analizzato in maniera scarna ed essenziale attraverso una sola voce; pochi gli elementi scenici: qualche oggetto, un pacco regalo, una corda, un’ambientazione sonora straniante, realizzata per lo più con elaborazioni elettroniche di suoni concreti, luci soffuse. E un attore che con parola e corpo vuole condurre lo spettatore attraverso paludi di dolore ora ovattato ora accecante. “Per quanto è consentito da un argomento simile, abbiamo cercato di rimanere il più possibile leggeri e spesso discreti, evitando facili giudizi, comode generalizzazioni, nel tentativo di riflettere su una vicenda veramente enigmatica, intricata, a tratti apparentemente incomprensibile ed estranea, tanto sfuggente quanto emblematica, di una cultura ancora troppo basata sulla forza, sull’abuso, sul senso di superiorità, di una civiltà che si ostina ad autocelebrarsi stoltamente come la massima espressione dell’intelligenza e della sensibilità.

Liborio Natali Si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica “U. Spadaro” del Teatro Stabile di Catania diretta da Lamberto Puggelli. Nel 2009 vince la Menzione Speciale al Premio Nazionale delle Arti, sempre nello stesso anno è meritevole di segnalazione nella sezione maschile del Premio Hystrio alla vocazione. A teatro ha lavorato sotto la direzione di Lamberto Puggelli (Antonio e Cleopatra), Roberta Torre (La ciociara), Guglielmo Ferro (Così è… se vi pare), Francesco Randazzo (La bella e la bestia), Gianpiero Borgia (Come raccontare la storia del comunismo ai malati di mente e Troilo e Cressida), Franco Molè (La macchina infernale), Salvo Piro (Storie di ordinaria pedofilia), al fianco di attori come Pino Micol, Ida Carrara, Mariella Lo Giudice, Guia Ielo, Donatella Finocchiaro, Massimo Foschi. Nel 2009 porta in scena come autore Storie di ordinaria pedofilia, primo testo di una trilogia sull’infanzia per la regia di Salvo Piro. Seguono Internat Mon amour e B.B. (ovvero la vera storia dei bambini brasiliani).In televisione ha fatto parte della seria Onore e Rispetto 3 dove ha ricoperto il ruolo di Patrizio Mancuso e in Squadra Antimafia 5 con il ruolo del Notaio Traversi.

Salvo Piro. Diplomato alla scuola “U. Spadaro” del Teatro Stabile di Catania e all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, si è perfezionato con Orazio Costa Giovangigli, Lindsay Kemp, Marise Flach, Dominique Dupuj, Nikolay Karpov, Marisa Fabbri, Peter Clough, Nikos Kharalambos, Alessandra Niccolini. Come attore ha lavorato tra gli altri con Giuseppe Di Martino, Lamberto Puggelli, Armando Pugliese, Mario Ferrero, Romano Bernardi, Guglielmo Ferro, Franco Però, al fianco di attori come Giulio Brogi, Massimo Foschi, Piero Sammataro, Maddalena Crippa, Tuccio Musumeci, Mariella Lo Giudice, Pippo Pattavina, Sebastiano Tringali, Galatea Ranzi, Andrea Giordana, Luciano Virgilio, Fioretta Mari, Guia Jelo, Virgilio Zernitz. È assistente di Lamberto Puggelli per le produzioni di lirica e di prosa in Italia e all’estero. Conduce laboratori teatrali nelle scuole, collabora con la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, è stato docente di Esercitazioni di Recitazione e metodo mimico alla scuola “U. Spadaro” del Teatro Stabile di Catania. Da alcuni anni si dedica alla regia, e ha già firmato numerosi lavori: Historia von doctor Johannes Faustus (1997), Orlando ovvero la giostra delle illusioni (1998), Il marinaio (2001), Gratia plena (2008), Hor. Un labirinto (2009), Storie di ordinaria pedofilia (2009), Gelsomino d¹Arabia (2010). Per Kilim Music Factory ha realizzato a Catania Memoria della Terra (2007), Dei Babelici Pasticci (2009), Prove di fuga dalla terra (2009), Taralatàa (2009).

 

ITUM IMAGEL di Cuori d’Inchiostro – Accademia di Belle Arti – Catania

“Itum Imagel” è il luogo in cui l’inespresso può prendere forma. E’ una festa di immagini e colori che appartengono alle molteplici identità degli esseri umani. Vogliamo raccontare le storie di chi troppo spesso è costretto a nascondere la propria bellezza. Vogliamo dare voce alle storie taciute, perché un realtà in cui c’è qualcuno costretto al silenzio è una realtà meno ricca e meno bella per tutti.

Lavinia Cultrera – Dormendo sul petto di una delicata compagna – Tecnica mistaSalvatore Callerami – Scena di vita quotidiana – Penne e pennini su carta
Salvatore Callerami – E vissero tutti felici e contenti – China e acrilici su carta
Salvatore Callerami – Liberazione – China e acrilici su carta
Chiara Filincieri – Aidha – Tecnica mista tradizionale e digitale
Chiara Filincieri – Il peso delle etichette – Tecnica mista tradizionale e digitale
Crystal Maria Luca – True Love – Tecnica mista tradizionale e digitale
Nina Pulvirenti – Non si sceglie chi amare – Acquerello e pastelli su carta
Nina Pulvirenti – Ad amare non c’è niente di male – Acquerello e pastelli su carta
Marisa Fichera – Famiglia di pan di zenzero – Acquerello su carta
Vincenzo Triolo – Dusimus, tralcio di rovi – China su carta.

 

LE CILIEGIE DI CEZANNE si ispirano all’antica figura del munzu’, il cuoco che nella Sicilia dell’Ottocento si recava presso le cucine delle abitazioni private per preparare magistralmente le pietanze, facendo della cena un vero rito gastronomico. Oggi le Ciliegie fondono la qualità di ricette deliziose con la comodità di un ambiente domestico, trasformando la casa nel ristorante più accogliente e autentico della città. Le Ciliegie privilegiano prodotti locali e gusti genuini, e allo stesso tempo portano avanti la propria personalissima ricerca culinaria fatta di incontri con mondi lontani, che durino una cena o una vita intera. Le ciliegie si fanno sacerdotesse della tavola per sposare semplicità e raffinatezza in un’unione felice e mai scontata.

Per Uber Addicted, le Ciliegie di Cézanne propongono una cucina vegetariana e contadina con contaminazioni orientali, per celebrare le radici arabe della nostra terra.