8 BIT – ILLUSTRAZIONI – FOOD&DRINK – PRESS – NOTTE MAGICA DEL 23 GIUGNO
ATTRAVERSAMENTI – CONNESSIONI – FUTURISMI – SAN GIOVANNI
Illustrazione di Marco Giammetti
WERTO è un nickname del 1990 nato per essere scritto sulle classifiche da Game Over dei giochi del Commodore64.
“Pubblicamente” compositore di chiptune dal 2008.
Werto per Opera Commons, in occasione della presentazione del nuovo disco, avvolta da un coltre di mistero. il richiamo al gesto di un viandante che ci vuol bene e ha lasciato una tessera Uber in pegno al capitano del cimitero delle fontanelle a Napoli. Del resto Werto innesca voli pindarici e agganci astrali e suonerà per Uber-Opera Commons, perché lui viaggia, smonta giochi del passato, simboli dell’infanzia-adolescenza dilatata, portandoli a un nuovo uso, sperimentale, sonico e logico, estremamente ‘ri-costruito’, ragionato, caricato di caos onirico e spinta elettronica, in cui fantasia ed emozione si addentrano oltre la ‘meccanica’ quotidiana e contemporanea di un utilizzo perduto, quasi ingenuo e autistico, a difesa di un’intimità leale, implosa e presto esplosa, un tradimento necessario e appassionato. I livelli del sentire e della produzione artistica s’intrecciano, si amplificano (le grandi orecchie aiutano, sarà un caso che la sua maschera di scena sia la volpe?!) rivelando connessioni e passaggi che di un game boy fanno oggetto transizionale di esperienze percettive, tra. Tra natura, anime, animali, cieli, spazi, alieni. Come i sentimenti che da dolcezza e carezza slittano rumorosamente su piattaforme gelide e satolle. La vita è un videogioco complesso.
‘Il capitano, per il culto dei morti legato al cimitero delle fontanelle, è la figura che si occupa di mantenere il distacco tra il mondo dei vivi e quello dei morti. È opportuno lasciargli un regalo. Ci sono sigarette, wiskey, biglietti del Napoli e da oggi una tessera Uber’ – C.S.
Passiamo pure per la poesia di Cohen:
‘Ti saluto dall’altro lato della pena e della disperazione.
Con un amore così vasto e distrutto che ti raggiungerà ovunque.
E canterò questo per il capitano la cui nave non è stata costruita.
Per la madre confusa. La sua culla ancora vuota.
Per il cuore senza compagno. Per l’anima senza un re.
Per la prima ballerina che non può danzare per nessuno.
Attraverso giorni di vergogna che stanno arrivando.
Attraverso le notti di selvaggia angoscia.
Anche se la tua promessa non vale nulla devi mantenerla comunque.
Devi mantenerla per il capitano.’ – Leonard Cohen
Ed è il 23 giugno, la notte di San Giovanni, in cui si agitano demoni e streghe, in cui il bene vince sul male, è la notte di mezza estate, del sogno e della premonizione, in cui si svolgono riti di rinascita. Il fuoco si sposa con la luna. Le giovani donne possono scorgere il volto del loro futuro marito. Una credenza secolare è che in questa fase solstiziale dell’anno le streghe fossero solite darsi convegno nella notte tra il 23 ed il 24 giugno attorno ad un antichissimo albero di noce, e con i frutti di questi alberi stregati, colti ancora verdi e madidi di rugiada nella notte di San Giovanni, si preparava il nocino, liquore considerato terapeutico, o anche il vino “nociato” e “nocellato” (ma erano anche le famiglie a riunirsi intorno all’albero per ballare, cantare e per raccogliere le noci da utilizzare per la preparazione del nocino. Infatti, il solstizio, evento straordinario per l’unione tra sole e luna, è un avvenimento ricco di energie benefiche per la terra e per le erbe bagnate dalla rugiada.)
La maschera è la verità più estrema, indossata per nascondere, Lei rivela di te, perché ti cerchi e ti crei in lei, tramite lei. Esiste una volontà interiore nell’opera d’arte, l’oggetto-soggetto desiderato diviene la sintesi di una rappresentazione-proiezione cosmologica. Incarna domande, risposte, bisogni, estetiche, attenzioni, invenzioni e infatuazioni. Questo è l’innamoramento. Una scaltra bugia che ha un suono e un riverbero, calmo, su un silenzio frenetico. Ha gesti, idee, pose. Quella maniera di sorridere come fanciulli dopo una grande fatica esistenziale, dopo una battuta drammaturgica, dopo una flatulenza. Tra il noi e l’oltre Noi. Come dame che hanno alimentato il fuoco per lasciarlo sul più bello. E a restare fiamme e onde. A propagarsi tra le ombre sotto la luna, le stesse che a porte chiuse e tetto aperto, hanno condiviso vita, sensazioni, amore, attesa, sul sole del giorno offeso e stordito.
UOMINI NUDI CHE CORRONO in mostra (curata dall’illustratore Daniele Melarancio)
Collettivo che si occupa di illustrazione, fumetto, editoria indipendente, murales, battesimi e riti pagani. Il tutto sempre di corsa, con la bava alla bocca.
UOMINI NUDI CHE CORRONO è un gruppo creativo stabile in Macerata. Ne fanno parte integrante Marco Filicio, Tommy Gun Moretti, Marie Cécile, Nove Dix e Sdolz. Dal 2012 partecipano attivamente ai più importanti festival di editoria indipendente spalla a spalla con gli amici e colleghi del gruppo Ratatà. Hanno da poco pubblicato un libro che non è un libro, una bibbia che non è una bibbia, bensì “una raccolta iconica di divinità” da colorare: Deus Ex Novo, Ora et colora (Uomininudichecorrono Autoproduzioni, 2016).
E a festosa chiusura il rocambolesco e intuitivo cantautore nostrano CLAUDIO PALUMBO nelle vesti sempre meno eccezionali e quanto più efficaci del dj, sceglierà per noi i pezzi migliori, la definizione della colonna sonora che meglio ci farà godere di una notte speciale, quale quella di San Giovanni. Tradizioni e trasfigurazioni a confronto.
Sarà inoltre possibile trovare il nuovo numero, uscito ad aprile, di OC Press, tema del numero “Il Grand Guignol”. Potete portarlo a casa, la copia è a distriibuzione gratuita!!!
Ricapitolando:
Food & Drink dalle h 21.00
Live Concert – werto h 22.00
Area Visual – UOMINI NUDI CHE CORRONO
A seguire – Selezioni musicali a cura di Claudio Palumbo
Powered by Associazione Uber
In collaborazione con Rivoluzione Culturale, Reverb Booking, Radio Lab, OC Press
Dove:
Opera Commons / Opera Commons/uber
Via Pauloti 62, Aci Bonaccorsi (Ct)
> Mappa>>> https://goo.gl/OxWGEK
Orari:
Food & Drink / Exibition h 21.00
Live Concert h 22.00
Opera Commons è un progetto sviluppato dall’associazione Uber e prevede il recupero e il riuso per fini socio-culturali di un immobile settecentesco e del giardino-frutteto di riferimento siti in via Pauloti 62. Opera Commons è anche la rassegna musicale, parte del progetto più ampio, che prende avvio a novembre del 2014, plasmata nel tempo, dalla collaborazione di artisti e addetti ai lavori, stabili e variamente intervenienti nelle diverse edizioni.
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L’associazione Uber nasce con l’obiettivo di fare incontrare l’intervento psico-sociale con il mondo delle arti e della formazione. In quest’ottica si occupa di progettazione, dello sviluppo e del coordinamento di programmi, servizi specifici, organizzazione di eventi, corsi, workshop.
Info:
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