DA BLACK JEZUS nasce a Troina (Enna) nel dicembre 2012, dall’incontro di Luca Impellizzeri (testi, voce, chitarra) e Ivano Amata (chitarre, beat, shynth, xilofono), con l’esigenza di miscelare cantautorato acustico folk-blues ad una ritmica trip-hop/soul minimale.
Il nome del progetto denota forti influenze derivate dalla cultura afroamericana, musicale e non. Da Black Jesuz è infatti un tributo al talentuoso cestista dei New York Knicks Earl Monroe (il basket è una delle più grandi passioni del duo), soprannominato Black Jesus.
Da Black Jesuz debutta nel novembre 2014 con l’ep di 6 brani Don’t mean a thing. Registrato a Palermo per 800A Records (Il Pan del Diavolo, Black Eyed Dog, Waines), il disco è stato anticipato nel luglio 2014 dal singolo Sometimes, accompagnato dalle atmosfere liriche e suggestive del video diretto da Pietro Leone e interamente girato a Troina, paese natale del duo. Lavoro che è valso alla band la vittoria del contest Marte Live 2014 per la categoria videoclip. Un’ulteriore conferma arriva inoltre dalle selezioni di Italia Wave Sicilia 2013, alle quali il progetto si piazza al secondo posto dietro La Rappresentante di Lista.
Molte le recensioni che hanno accolto con vivo interesse Don’t mean a thing, dalla stampa locale a quella nazionale (Il Fatto Quotidiano, La Stampa, Blow Up). Nel dicembre 2014 la redazione di Rockit già segnala Da Black Jesuz tra le 12 realtà più promettenti della nuova scena indipendente nazionale (http://www.rockit.it/articolo/spinga-signora-spinga-classifica-2014).
Ad aprile 2015 Da Black Jesuz si piazza secondo su 120 band nella classifica stilata dalla giuria di qualità di 1MNext, contest che seleziona band emergenti per il Concerto del Primo Maggio a Roma.
Nel mese di giugno partecipa a Zanne Preview di Catania, rassegna dedicata alle etichette indipendenti che anticipa Zanne Festival, riscuotendo numerosi consensi di pubblico e ottimi live report. Nello stesso mese vince inoltre il contest Voglio DIZ Festival, piazzandosi al primo posto su una rosa di oltre 100 band candidate, conducendo il duo direttamente sul palco del Diz Festival il 3 luglio.
Nell’agosto del 2015 la webzine Diavoletto Netlabel inserisce Da Black Jesuz nella geografia della musica italiana indipendente da esportazione (http://www.diavolettolabel.com/wordpress/?p=1254#comment-5).
Parallelamente Luca Impellizzeri porta avanti l’attività della scrittura con la pubblicazione, nel 2011, del suo primo romanzo Pensa al vento, noir con forti sfumature esistenziali. L’opera viene presentata con una performance cineletteraria in 9 atti tra reading dell’opera, musica jazz, brani di cinema noir americano, musica elettronica e improvvisazioni al basso e alla chitarra elettrica dell’autore. Nel novembre del 2015 Luca Impellizzeri pubblica il suo secondo romanzo, La terra chiama, edito da Habanero/Erga Edizioni (http://www.habaneroedizioni.it/la-terra-chiama/).
Opera storico-pulp con un linguaggio originale e fortemente influenzato dal delta blues come dal black power, La terra chiama colpisce molto Wu Ming 2, il quale decide di presentarlo in quarta di copertina così:
“Può un autore italiano scrivere un romanzo appassionante e credibile, raccontando una storia di neri, di blues, di America profonda e lotta di classe? Luca Impellizzeri ci riesce, ricostruendo il contesto con accuratezza, prestando ai personaggi una lingua affilata e mettendo sulla pagina una rabbia vera: quella che ti trovi addosso ogni giorno, quella che non cambia con la latitudine, e nemmeno col passare del tempo.”
Il 9 novembre del 2015 esce in esclusiva su Rockit l’ep di remix Don’t mean a remix, con i contributi di alcuni dei nomi più importanti della scena elettronica italiana odierna quali Zero Call, Fab MayDay, Marco Maiole e altri.
Nella proposta live il sound del duo vira maggiormente verso sonorità electro/trip hop con un maggiore utilizzo di drum machine, synth e lap steel guitar, aggiungendo al repertorio di pezzi editi e inediti alcune ricercate e personalissime cover di Bill Withers, 50Cent, Finley Quaye.
VITO MANOLO. Romano, artista totalitario del colore. Forme attente, precise, diagnosticate. Precisione o esaltazione. L’oggetto artistico si incrina, avvolge, respira e chiude, accoccolando tutto quanto siano altre arti in un contest provvisorio o definito, la risposta che giunge è una sola: Vito Manolo spazia da riferimenti che in molti credono esser sulla scia di K. Haring, quando invece crea lo stimolo della provocazione, dell’interesse, del segno contemporaneo tra significato e significante, della cultura che fornisce una nuova tendenza di pensiero.
BISTICCIO CLAN. Apocalittico dj-set, che muove e rimuove. Dalla mezza in poi, Bisticcio Clan alla consolle. Ma chi è Bisticcio Clan? Sono tanti, una jam session? Naaaa! Un alternarsi? Nemmeno! I tifosi della musica e della danzamovimentoterapia? No No No! Bisticcio Clan è tutti noi! E quindi altro.
Il dettaglio è il buongusto, qualsiasi ricetta lo sa bene. A spiegarlo a noi umani: ROCKET FROM THE KITCHEN. Cucina ad arte. Dalle h 21,00
Quando:
Sabato 19 dicembre 2015
Dove:
Opera Commons / Uber
Via Pauloti 62, Aci Bonaccorsi (Ct)
> Mappa>>> https://goo.gl/OxWGEK
Orari:
– Food & Drink start h. 21.00
– Opening projectroom visual art by ‘Vito Manolo’ h. 21.00
– Start live concert ‘da Black Jezus’ h. 22.30
Contributo:
€ 3,00
Partner:
Uber – Opera Commons – Golden Catrame – Rocket From The Kitchen – OUTsiders – Get Da Rifle!
Place:
Opera Commons è un progetto sviluppato dall’associazione Uber e prevede il recupero dallo stato di abbandono e il riuso per fini socio-culturali di un immobile settecentesco e del giardino-frutteto di riferimento siti in via Pauloti 62, ad Aci Bonaccorsi – Catania.
Opera Commons è anche la rassegna musicale, parte del progetto più ampio, che prende avvio a novembre del 2014.
Info:
Coordinamento e comunicazione
uberassociazione@gmail.com
+39 347 9166188 (Tiziana Nicolosi)
Comunicazione
info@salvatoremassimofazio.it
3343245128 (Massimo Fazio)