Intervista Giuseppe Mendolia Calella / Room#0 Opera commons _Lab

Intervista Giuseppe Mendolia Calella / Room#0 Opera commons _Lab

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L’arte di mettere insieme le persone e le cose.

Di Marina Zabatino

Ad Aci Bonaccorsi, la formazione si apre all’arte intesa come forma interattiva e autodeterminante, produttiva in termini artistici ma non solo, sociali, culturali, umani. In occasione del laboratorio di Opera Commons, organizzato dall’associazione Uber e Balloon Project, nei giorni di venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 giugno, incontriamo Giuseppe Mendolia Calella, docente del workshop insieme a Valentina Lucia Barbagallo e Gianluca Lombardo.

 

Parlaci di te e del tuo lavoro…

Giuseppe: Mi chiamo Giuseppe e sono un giovane professionista: Mi occupo principalmente di progettazione culturale e comunicazione. Circa tre anni fa con Valentina Barbagallo, curatrice d’arte contemporanea e Fabrizio Cosenza, graphic designer, abbiamo fondato Balloon project (www.b-a-l-l-o-o-n.it): una piattaforma online e offline dedicata alle arti visive. L’intento è quello di fare il punto della situazione sul panorama artistico nazionale e internazionale ponendo attenzione a ciò che succede nel nostro territorio. Contestualmente all’attività di ricerca sviluppiamo progetti curatoriali dal profilo “relazionale” congiungendo metodologie e approcci sempre differenti. Usiamo l’arte per mettere insieme persone e cose e generare nuove prospettive.

Inoltre una parte della nostra ricerca è orientata all’editoria indipendente e all’autoproduzione editoriale di taglio artistico.

Questa è la prima esperienza con Uber e Opera Commons? Come li hai conosciuti?

Giuseppe: Si, la prima! Qualche tempo fa, durante un workshop, ho incontrato Tiziana Nicolosi, coordinatrice dell’associazione Uber che mi ha parlato di Opera Commons, Uber e di tutte le sue idee. Quest’anno (grazie a qualche congiunzione astrale) ho rivisto Tiziana che mi ha chiesto se mi stimolasse l’idea di sviluppare con lei, un percorso formativo per il progetto Opera Commons di Uber, nello spazio di Aci Bonaccorsi che l’associazione ha in comodato d’uso.

Dopo qualche sopralluogo e attente riflessioni ed approfondimenti sia con Tiziana che con Gianluca Lombardo (Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catania) e Valentina Barbagallo, abbiamo ragionato su una proposta laboratoriale che potesse diventare un’occasione di ulteriore sviluppo per il concept su cui si basa il progetto di Opera Commons.

Qual è stata l’idea chiave per questo workshop?

Giuseppe: L’idea è stata chiara fin da subito: dall’esigenza di rigenerare e trasformare questo spazio dar vita a un luogo attivo, sia per il territorio locale che per la città. Da questi presupposti di “cambiamento” e “trasformazione” creare occasioni progettuali a partire proprio dalle “urgenze” della riattivazione ovvero dalle criticità. Non volevamo proporre un workshop con obiettivi didatticamente completi ma generare un’occasione ripetibile e che si possa sviluppare anche dopo la conclusione del laboratorio con risultati pragmatici e reali, utili per lo spazio e ancor di più per chi partecipa.

Mi sembra che il fulcro di questo evento sia davvero il mettersi in gioco e l’aprirsi all’immaginazione ed al potenziale creativo! Come saranno elaborate le idee a conclusione del laboratorio?

Giuseppe: Si, è proprio così! I partecipanti saranno accompagnati, lungo tutto il percorso di ideazione da noi docenti del workshop; seguiti nelle riflessioni che emergeranno, supportati da suggestioni esterne e dalle considerazioni generali sul tema della rigenerazione del costruito. Domenica 21 alle ore 20.00 (siete invitati!) verranno presentati i risultati dei giorni di lavoro: ogni partecipante potrà esporre la sua proposta di “rivalutazione”.

Si tratta di un laboratorio all’insegna dell’interattività totale…

Giuseppe: Certo! La rigenerazione di questo spazio, come ho già detto, vuole essere partecipata!

Potresti farci qualche esempio?

Giuseppe: Le criticità fisiche di uno spazio che si sta “risvegliando” sono materiale progettuale validissimo da un punto di vista didattico.

La riattivazione pone problematiche di progetto utili: per chi? Come? Dove?

Bisognerà, inoltre, tener conto di ciò che è stato, della memoria che la casa offre ai nuovi “abitanti”; bisognerà mantenere viva questa memoria e dichiararla come patrimonio.

Bella questa idea di “dare forma e vita alla memoria di un evento già trascorso”. Una memoria che si distingue da quella individuale, dai ricordi che ognuno ha di questo o quell’evento, perché resta in quella fattiva e materiale della casa…

Giuseppe: L’idea è proprio questa! A partire dall’esigenza di intervenire sulla casa, trasformare il “problema” in riflessione, in risorsa!

Parlaci di Opera Commons, con parole tue:

Giuseppe: È un luogo “pieno”: pieno di stratificazioni che si possono leggere anche facilmente.

Mi ha subito colpito la volontà di Tiziana di “conservare” una sua memoria personale e familiare, che ha radici lontane e metterla a disposizione e come dicevo prima, offrirla come patrimonio. Mi ha attratto tantissimo la possibilità di rivitalizzare questo luogo in cui il tempo, quello della vita, si è fermato e dove gli agenti del tempo fanno il loro corso. Mi pare molto giusto poter deviare questo corso ancora una volta verso la vita.

Pensi che in Sicilia questo tipo di iniziative abbiano preso piede?

Giuseppe: A Catania, in Sicilia e in Italia in generale, quando si parla di cultura c’è sempre un alto livello di rischio. Portare avanti queste attività è molto difficile. Inoltre credo che la nostra è una tematica d’urgenza e molto attuale su cui vale la pena riflettere.

In Sicilia c’è un discorso aperto, ormai da anni, sull’incompiuto. Il dibattito su “costruito” e “costruire” (considerando anche l’impatto di quest’ultimo sul paesaggio) è ormai aperto da tempo. Sarebbe giusto ridare senso e valore a ciò che esiste già.

Trovo interessante il fatto di poter ridare valore all’esistente, approfondendo la riflessione sul valorizzare ciò che abbiamo. Un discorso che coinvolge la sfera dell’umano sotto diversi punti di vista…

Giuseppe: Sarebbe molto bello ridare vita e forza al terreno intorno alla casa. Provare a mettere insieme ipotesi progettuali capaci di creare una situazione attiva e partecipata anche da quelle persone che vivono il circondario. In questo mi sono trovato d’accordo con l’idea di Tiziana che il cambiamento avviene prima di tutto nel luogo dove ti trovi. Sarebbe molto bello se gli interventi realizzati possano far diventare Opera Commons un spazio di riferimento attivo quotidianamente anche per chi vive quel territorio.

A chi è rivolto questo workshop?

Può aprire la strada anche a chi, pur avendo intrapreso un’altra strada nella vita, sente dentro di sé l’esigenza di esprimersi artisticamente o abbia avuto, anche in piccolo, l’esperienza di creazione e progettazione?

Giuseppe: La trasversalità dei saperi è la nuova frontiera del progettare contemporaneo. Ciascuno con le proprie conoscenze e la propria esperienza può offrire soluzioni, idee e proposte valide.

L’idea è che si crei una commistione tra le conoscenze, tra varie sensibilità, per riqualificare quello che già c’è, proprio perché non è poco. Quello che ci auguriamo (ma sono sicuro che accadrà) è creare la possibilità che ci si contamini vicendevolmente.

 

Workshop “Room#0” – Opera Commons _Lab

Organizzato da: Associazione Uber / Ballon Project

19/20/21 Giugno 2015


Opera Commons / Uber

Via Pauloti 62
Aci Bonaccorsi (CT)
> Mappa>>>https://goo.gl/OxWGEK

 

Tema e metodologia del workshop:

Opera Commons è un’antica dimora familiare che sta lentamente trasformandosi da abitazione abbandonata e fatiscente in laboratorio attivo di socialità urbana, luogo aperto all’iniziativa culturale, artistica, ricreativa e conviviale.

In questo processo di recupero e riqualificazione s’inserisce il workshop “room#0” che vuole fornire ai partecipanti le competenze utili per elaborare una riflessione teorica/operativa sulla riattivazione di uno spazio.
Il laboratorio, infatti, intende approfondire il fenomeno della rigenerazione architettonica del costruito per nuove destinazioni d’uso attraverso una metodologia di realizzazione condivisa.
In una prima fase, saranno sottoposti ai partecipanti contenuti teorici interdisciplinari e modalità d’intervento pratico attraverso cui sviluppare il proprio progetto.
Nella seconda fase è previsto un momento progettuale che, sulla base degli elementi forniti precedentemente e degli input che lo stesso spazio fornisce, riqualifichi un’area scelta.
I partecipanti saranno invitati a ideare delle proposte di riattivazione dello spazio con una forte impronta sostenibile attraverso l’utilizzo di materiali poveri.
Ognuno dei partecipanti sarà chiamato a formulare la sua ipotesi di progetto accompagnato dai conduttori del workshop che forniranno suggestioni e metodologie d’intervento.
A conclusione del laboratorio i partecipanti presenteranno gli elaborati progettuali nell’ambito di un’esposizione dedicata.

I docenti:

Valentina Lucia Barbagallo: Curatrice ed esperta di arti visive e progettazione culturale, ha collaborato con diverse istituzioni artistiche italiane e straniere. Fondatrice di Balloon Project (b-a-l-l-o-o-n.it) piattaforma glocale di ricerca sulle arti contemporanee.

Gianluca Lombardo: Artista visivo e docente presso l’Accademia di Belle arti di Catania. All’attività artistica e didattica associa quella di operatore culturale nell’ambito dell’arte contemporanea.

Giuseppe Mendolia Calella: Operatore culturale interessato ai fenomeni creativi dell’arte contemporanea, del design e della comunicazione visiva. Fondatore di Balloon Project (b-a-l-l-o-o-n.it).

A chi è rivolto e come partecipare:

Il workshop è rivolto a 12 partecipanti senza limite di età (Universitari, Accademia di Belle Arti, professionisti) e a quanti sono interessati alle metodologia di analisi e sviluppo progettuale dello spazio costruito e della valorizzazione e riattivazione sociale di un logo (Architetti, designer, ingegneri, artisti, semplici curiosi).
Qualora il numero delle richieste superi quello di 12 partecipanti come previsto da bando, verrà effettuata dai conduttori del workshop una selezione sulla base del curriculum vitae et studiorum.

Per partecipare basta compilare la scheda in allegato (http://www.associazioneuber.com/wp-content/uploads/2015/06/scheda-discrizione-workshop-room0.pdf) in ogni sua parte e spedirla all’indirizzo:
giuseppemendoliacomunicazione@gmail.com

 

Materiali:

Ciascun studente dovrà munirsi di macchina fotografica, pc, e del materiale che solitamente utilizza per la personale attività progettuale e/o artistica.

 

Costo:

La partecipazione al workshop ha un costo di € 30,00.

 

Attestato:

A conclusione del workshop verrà consegnato un attestato di frequenza.

 

Programma:

Venerdì 19 Giugno
ore 10.30 / 13.00

– Premessa teorica a cura dei conduttori del workshop

– Sopralluogo degli spazi

Sabato 20 Giugno
ore 11.00 / 13.00

– Presentazione del tema e delle modalità d’intervento

ore 15.00 / 19.00

– Progettazione

Domenica 21 Giugno
ore 15.00 / 19.00

– Progettazione

ore 21.00

– Presentazione finale dei progetti

 

Scarica la scheda d’iscrizione:
http://www.associazioneuber.com/wp-content/uploads/2015/06/scheda-discrizione-workshop-room0.pdf

Info:
+39 3284762719
giuseppemendoliacomunicazione@gmail.com
http://www.associazioneuber.com/
b-a-l-l-o-o-n.it

 

Locandina Workshop Opera Commons     11110989_1070976086263803_9015506287054535396_o

Fb: https://www.facebook.com/events/1652641738302356/

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Opera Commons

Opera Commons è un progetto ideato e coordinato dall’associazione Uber e prende vita in occasione del primo evento artistico – culturale ‘1789 Opera Commons’, sviluppato nel giugno 2013.
Opera Commons prevede il recupero dallo stato di abbandono e il riuso per fini socio-culturali di un immobile settecentesco e del giardino-frutteto di riferimento siti in via Pauloti 62, ad Aci Bonaccorsi – Catania.
http://www.associazioneuber.com/eventi/opera-commons/