Docente: Francesca Cannatella
Premessa indispensabile del laboratorio è il suo approccio primitivo alla chitarra, svincolato dalle competenze musicali in senso stretto.
Il laboratorio propone un percorso conoscitivo e formativo dello strumento e del suo utilizzo, basato sull’acquisizione di una disinvoltura tecnica, atta a condurre, tramite modalità sperimentali, allo sviluppo di capacità compositive individuali e collettive, tenendo sempre presente l’elemento chiave della singolarità espressiva di ciascuno.
Francesca Cannatella
Francesca Cannatella è una chitarrista degli anni zero. Ascriverla ad una “Maniera” in cui rientrino personaggi come, che ne so, Kaki King, sarebbe una scortesia.
Francesca Cannatella si rifà direttamente agli originali:John Fahey, Davey Graham, Jack Rose. Suona una chitarra il cui manuntentore ufficiale è suo padre, che NON è un liutaio, e, dal vivo, prova il salutare disagio di essere al centro dell’attenzione e questa cosa è un plusvalore per la sua musica. La musica della Cannatella, appunto, è una giustapposizione genialoide di microstrutture blues, folk britannico e avant. Sforna temi memorabili ma senza crederci troppo e per questo ogni suo brano presenta un momento, anche infinitesimale, di divagazione eterea. Tuttavia l’aria incurante e low profile di cui permea la sua musica non riesce a distrarre dalle sorprendenti architetture che un’accordatura aperta può concepire quando la mente che la governa non è del tutto dritta. Cambierà accordo quando meno ve l’aspettate e l’accordo che seguirà sarà proprio quello… sbagliato. Fantastico.
Complicato trovare una definizione di “genere” per quello che fa ma chiunque si cimenti nell’impresa potrebbe pensare a termini come COSMIC-AVANT-PROGRESSIVE-BLUES. Se vi pare poco.