Docente: Alessandro Aiello
Il corso è orientato alla conoscenza e all’utilizzo del software Final Cut Pro ed intende suggerire un approccio tecnico-creativo alle pratiche e ai linguaggi di montaggio specifici della fiction, del documentario e della video arte. Saranno trattati l’uso di suono, musica e scrittura in seno alla comunicazione audiovisiva.
Il senso del Corso è quello di esplorare le applicazioni creative di Final Cut analizzando e sperimentando la struttura e le qualità progettuali del programma stesso: mettere in pratica -nel caso di lavori di videoarte o video sperimentale- una drammaturgia degli effetti che non sia una sterile esplorazione delle possibilità tecniche.
Sollecitare un linguaggio rigoroso e stimolante se si lavora ad un documentario, estetiche e innovative nel caso di un videoclip a basso costo, sviluppando un’interfaccia cervello-software.
È fondamentale imparare ad interpretare il materiale girato, capire come può essere montato, e come esso stesso chiede di essere montato, a seconda delle sue caratteristiche; in che modo trasformare errori e difetti in una risorsa creativa. In quali modi, mezzi tecnici limitati nella fase di ripresa, possono dare vita ad un montaggio dinamico e creativo. Come è possibile arricchire e dare complessità alla narrazione integrando le immagini con altri elementi quali i titoli e la scrittura, l’animazione delle fotografie, il materiale di repertorio. Come progettare un “sound design” che dia maggiore forza alle immagini.
Un invito alla creazione di “generi” intermedi a quelli che già conosciamo e di nuovi tipi di narrazioni audiovisive, di nuove idee da trasformare in altrettante opere.
Alessandro Aiello
Docente di “Applicazioni digitali per le arti visive” presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Operatore e montatore con sistemi audio e video digitali. Autore di film e video sperimentali, documentari, drammi radiofonici, opere audio e progetti d’arte contemporanea. Fondatore del gruppo Canecapovolto, dell’associazione Documenta/Osservatorio Tradizioni Popolari e della Rassegna audio-video non-fiction “La paura mangia l’anima”.